COVID-19: CECE chiede il posticipo dello Stage V



Le associazioni industriali europee che rappresentano il settore delle macchine mobili non stradali invitano l'UE ad adottare misure rapide in risposta alle perturbazioni causate dalla pandemia di COVID-19.
"La situazione è critica. Deve essere concessa una moratoria temporanea – spiega Riccardo Viaggi, segretario generale del CECE - con scadenze posticipate fino a quando la situazione non può essere rivalutata. Neutro dal punto di vista ambientale, la misura impedirebbe ulteriori danni economici causati dalla pandemia di COVID-19 alle nostre industrie manifatturiere e ai lavori che dipendono da esse".(descrizione)
Lo stesso pensiero è condiviso da altre associazioni della filiera. CECE, CEMA, EGMF, EUnited Municipal Equipment & Cleaning, Europgen e FEM hanno inviato una lettera comune alla Commissione europea domandano una moratoria sull’applicazione delle scadenze 2020 e 2021 elencate nel Regolamento 2016/1628 / UE sulle emissioni di gas di scarico provenienti da NRMM e 2018 / 985 / UE per veicoli agricoli.

Secondo il regolamento, 2020 è la fase di transizione per i motori Stage V nelle gamme di potenza <56kW e ≥130kW e il 2021 sarà la fase di transizione per gamme di potenza da 56kW a 130kW. Nel rispetto delle scadenze previste dal regolamento, sono stati completati la produzione e l'approvvigionamento di motori di transizione. I produttori di macchine hanno ora fino al 30 giugno 2020 per produrre le macchine <56kW e ≥130kW equipaggiate con questi motori di transizione, e quindi fino al 31 dicembre 2020 per collocare queste macchine sul mercato dell'UE. Scadenze identiche si applicano nel 2021 per macchine con potenze comprese tra 56kW e 130kW.
Le suddetta associazioni di categoria sottolineano come l’epidemia COVID-19 stia causando interruzioni complete della fornitura di parti e componenti. Questo è il caso della Cina da diverse settimane, e ora sta iniziando per altri componenti dall’Italia e da altri Stati europei. In effetti, mentre la pandemia sta progredendo, ulteriori interruzioni - anche a causa di blocchi imposti dal governo - vengono messe in atto, pianificate o previste in Europa e negli Stati Uniti.
Senza parti essenziali come pneumatici, assali, idraulica, illuminazione e apparecchiature elettroniche, ai produttori viene effettivamente impedito di completare la costruzione delle macchine entro le scadenze imposte. Di conseguenza, non saranno in grado di immettere le macchine sul mercato con i motori di transizione che avevano già acquisito. Poiché non sarà più possibile utilizzarli, questi motori dovranno essere demoliti, il che comporterà danni economici evitabili e inutili sprechi di materie prime e risorse.

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