Nasce il calcestruzzo autoriparante



La startup italiana DMAT presenta un calcestruzzo rivoluzionario e sostenibile, ispirato da una ricetta degli antichi romani. L’idea è nata grazie ad uno studio chimico-archeologico pubblicato da Science

 

(descrizione) Le tecnologie di DMAT rispondono alle nuove esigenze di un mercato, quello del calcestruzzo, che oggi vale circa 650 miliardi di euro e che è chiamato a rispondere all'urgente sfida di decarbonizzare i propri processi produttivi, tra i più impattanti del pianeta: la sua filiera industriale è infatti responsabile dell'8% delle emissioni di CO2. Il calcestruzzo è il materiale più utilizzato dall'uomo, ogni anno ne vengono prodotti 33 miliardi di tonnellate, 18 volte il peso della produzione globale di acciaio e otto quello di tutte le automobili prodotte nella storia.
Alla base dell’innovativo calcestruzzo autoriparante, uno studio sul Pantheon di Roma, eretto 1905 anni fa, e arrivato intatto fino ai nostri giorni affrontando terremoti, incendi e intemperie. A indagare il segreto alla base della resilienza del calcestruzzo con cui fu costruito il Pantheon è stata una ricerca iniziata nel 2017 e guidata dal chimico Admir Masic – professore associato di Ingegneria Ambientale del MIT-Massachusetts Institute of Technology, l'università più all'avanguardia nella ricerca e nello sviluppo dei materiali.
A partire da questo studio pubblicato dall'autorevole rivista Science Advances, che ha identificato gli elementi che ne hanno permesso la straordinaria longevità, la startup italiana DMAT, deep tech company specializzata in materiali d'avanguardia, ha iniziato a sviluppare una tecnologia innovativa per creare nuove tipologie di calcestruzzi durevoli e sostenibili, senza aumentarne i costi di produzione. Fondata da Paolo Sabatini, tra l’altro coautore della suddetta ricerca, insieme allo stesso Masic e, tra gli altri, al connazionale Carlo Andrea Guatterini, e al francese Nicolas Chanut, DMAT è appena sbarcata negli Stati Uniti dando vita a una newco che si si occuperà anche dello sviluppo e commercializzazione dei calcestruzzi con queste nuove caratteristiche.

(descrizione) Certificata in Svizzera dall'Istituto di Meccanica dei Materiali, questa nuova generazione di calcestruzzi è caratterizzata dalla capacità di autoripararsi. La tecnologia di DMAT garantisce inoltre un significativo abbattimento dei costi e delle emissioni di CO2 rispetto ai prodotti oggi presenti sul mercato. Il primo calcestruzzo di nuova generazione ad entrare sul mercato si chiama D-Lime e combina performance di durabilità e sostenibilità mai raggiunte prima. Questo prodotto permette infatti di allungare la vita e la qualità delle costruzioni attraverso la sua capacità di auto-riparare eventuali crepe. Un processo che, analogamente al cemento romano studiato da Masic, viene attivato dall'acqua che, invece di ammalorare il materiale, richiude le fessurazioni con un processo simile a quello della cicatrizzazione dei tessuti biologici. Il calcestruzzo sviluppato da DMAT consente anche un risparmio del 20% di emissioni di CO2. La realizzazione del calcestruzzo D-Lime è affidata direttamente ai produttori che, tramite un piano di licenze destinate ai produttori, alle aziende di costruzione e agli sviluppatori immobiliari, potranno applicare direttamente la nuova formula senza modifiche agli impianti produttivi. La tecnologia di DMAT permetterà di realizzare prodotti che a parità di performance consentiranno di ottenere un risparmio fino al 50% dei costi.

 

Nota: Foto del Pantheon di NikonZ7II (CC)